So you want to...

Vuoi scoprire le menti che hanno plasmato il nostro approccio?

La nostra storia

I fondatori di So You Want To… Speak Like a Native erano insegnanti di lingua professionisti che hanno lavorato per molti anni nelle scuole. In tutto quel tempo abbiamo visto da vicino come esercizi ripetitivi e scenari finti lasciassero spesso gli studenti annoiati, intimiditi o scollegati dalla vita reale. Abbiamo creato questo progetto per fare l’opposto: dare vita a uno spazio in cui la lingua prende forma in situazioni autentiche, con sostegno ma senza pressioni.

Imparare una lingua non significa solo memorizzare regole o completare schede — significa connessione, curiosità e sicurezza. Il nostro approccio unisce teorie educative comprovate a uno stile leggero e giocoso che rende l’apprendimento naturale.

Scopri la nostra metodologia qui sotto...

Approccio comunicativo alla lingua

La ricerca in linguistica applicata mostra costantemente che l’acquisizione linguistica avviene in modo più efficace quando chi apprende usa la lingua per comunicare significati in situazioni autentiche. L’approccio comunicativo si basa sul principio che la comunicazione è sia il mezzo sia il fine dell’apprendimento. Invece di isolare grammatica e vocabolario in esercizi astratti, questo approccio immerge gli studenti in attività in cui forma e significato si integrano — ad esempio chiedere indicazioni, negoziare un prezzo o discutere un film.

(Hymes, Halliday, Wilkins)

La zona di sviluppo prossimale (ZPD)

La teoria di Vygotskij sulla Zona di Sviluppo Prossimale (ZPD) mostra che chi apprende progredisce in modo più efficace quando svolge compiti leggermente oltre le proprie capacità autonome, ma realizzabili con una guida. Questo principio è alla base delle nostre tecniche di scaffolding: gli insegnanti forniscono suggerimenti, stimoli o modelli nei momenti chiave, riducendo gradualmente il supporto man mano che chi apprende acquisisce padronanza. In pratica, questo garantisce che gli studenti si stiano sempre allungando, senza sentirsi sopraffatti, accelerando così lo sviluppo.

(Vygotsky)

La teoria dell’autodeterminazione

La teoria dell’autodeterminazione di Deci e Ryan identifica tre bisogni psicologici universali che sostengono la motivazione intrinseca: autonomia, competenza e relazione. La nostra metodologia risponde a tutti e tre: chi apprende può fare scelte all’interno delle attività comunicative (autonomia), riceve feedback strutturato che rafforza i progressi (competenza) e partecipa ad attività che valorizzano collaborazione e connessione (relazione). Soddisfare questi bisogni riduce l’ansia da prestazione, aumenta la capacità di rischiare nell’uso della lingua e sostiene il coinvolgimento nel lungo periodo.

(Deci and Ryan)